Recensione ∼ Shadow and Bone (Leigh Bardugo)
Bentornati Lettori del mio cuore!
Lo so, vi sto facendo una testa così con questa Grishaverse di Leigh Bardugo… Però vi chiedo di assecondare le nuove ossessioni librose della vostra cara vecchia – non così tanto in realtà, ma sono “antica d’animo” – Lettrice Segreta! Se poi consideriamo il fatto che finalmente questi romanzi stanno arrivando in Italia grazie alla Mondadori (che ultimamente traduce e sforna fantasy di qualità come mai prima), direi che siamo tutti ancora più contenti!
Oggi vi parlo quindi del primo romanzo della trilogia Grisha originale, Shadow and Bone. Non è un libro perfetto, questo va detto, ma proviamo a considerlo per ciò che è: un esordio letterario pubblicato nell’ormai lontano 2012. Vi lascio alla recensione nel dettaglio, buona lettura!
Shadow and Bone
Soldier. Summoner. Saint. Orphaned and expendable, Alina Starkov is a soldier who knows she may not survive her first trek across the Shadow Fold – a swath of unnatural darkness crawling with monsters. But when her regiment is attacked, Alina unleashes dormant magic not even she knew she possessed. Welcome to Ravka… a world of science and superstition where nothing is what it seems. |
Alina Starkov non è mai stata davvero qualcosa o qualcuno nella sua vita. Orfana sin da bambina, ora cartografa – e neppure così brava – dell’Esercito di Ravka. E in questi “titoli” che rappresentano il nulla più assoluto Alina si rispecchia benissimo. L’unica cosa a renderla visibile agli occhi del mondo è Mal, orfano come lei cresciuto nella casa del Duca Keramsov, di cui la giovane è segretamente innamorata.
Mal è speciale, carismatico, ha talento come soldato e nel seguire le tracce, piace molto. Alina è niente a confronto… finché non scopre di essere tutto!
“I’m not what you think I am,” I whispered desperately.
The Darkling stepped closer to me and said, his voice so low that only I could hear, “I doubt you have any idea what you are.”
Quando entrambi gli eserciti di Ravka, quello dei soldati e quello dei Grisha, si trovano a dover attraversate la Shadow Fold, una distesa oscura popolata da terribili creature chiamate volcra, accade qualcosa di impensabile e la reale natura di Alina viene fuori come il sole che sorge al mattino dopo le tenebre della notte.
Da quel momento la vita della giovane è destinata a cambiare radicalmente. Alina entra a far parte di una scacchiera dove le regole di gioco sono un fitto mistero, per non parlare delle pedine, il cui reale schieramento non è mai noto al giocatore.
“I’ve been waiting for you a long time, Alina” He said. “You and I are going to change the world.”
Quando si pensa a quello che in gergo tecnico chiamiamo High Fantasy, termine che racchiude tutte quelle storie imaginifiche “alla Tolkien” o “alla Martin”, la mente dei lettori si sposta subito su abiti medievali e foreste incantate. Il setting creato dalla Bardugo dona un sapore fresco alla storia, catapultando Alina e le sue avventure in un mondo che ricorda più di ogni altra cosa la Russia zarista di XVIII secolo.
Essendo l’esordio dell’autrice, il suo stile non è ancora limato e perfezionato, ma confido nella certezza che i successivi volumi (soprattutto la serie spin-off Six of Crows) hanno avuto un netto miglioramento. Sin da ora, però, si intravede la qualità indubbia delle abilità descrittive della Bardugo. Ravka e la sua Os Alta arrivano al lettore in tutto il loro splendore, così come nell’impenetrabile oscurità che li caratterizza. Il lavoro di ricerca sulle tradizioni russe e il culto dei santi si mescola perfettamente alla Small Science, la scienza alchemica dei maghi Grisha e alla loro gerarchia inventate dall’autrice.
Di tutto il world building, il sistema magico è senza dubbio fra gli aspetti più interessanti. I Grisha, divisi in Corporalki, Etherealki and Materialki, non creano magia dal nulla, ma modificano la materia in base al tipo di potere con cui sono nati. Una scelta originale e affascinante, che ho molto apprezzato.
Il romanzo ahimè soffre di svariati cliché, probabilmente dovuti all’allora inesperienza della Bardugo. Il finale è un po’ troppo veloce per i miei gusti, risolto perché doveva esserlo o la trama si sarebbe “impantanata” e bloccata al primo libro della trilogia. Tuttavia questi difetti sono bilanciati da una forte veridicità nei personaggi. Dall’ingenua Alina all’affascinante Darkling e alla complessa Genya, i più riusciti del romanzo a mio parere, ogni membro del cast regge perfettamente nell’intricato gioco di scene creato dall’autrice, portando avanti la trama nonostante qualche sbandamento di percorso.
Se cercate un fantasy piacevole, con buone intuizioni e la promessa di migliorare proseguendo con la storia, allora Shadow and Bone fa assolutamente per voi.
5 commenti
sofia biondo
wow una bellissima recensione
Annarita
Tendo a non fidarmi molto dei fantasy da qualche anno a questa parte. La copertina e la recensione non sono niente male..
ilariareads
spero che venga tradotto anche qui in Italia!
Lexie - L'Angolo Dei Libri
Ma perché io continuo a leggere le tue recensioni?? 🙈🙈 Che poi voglio comprare il mondo 🙈🙈
Gaia @lalettricesegreta
Dai dai, che l’anno prossimo la Grisha sarà in Italia 😍❤️