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Cine-review [IN ANTEPRIMA] ∼ Piccole Donne di Greta Gerwig

Buongiorno Lettori!
Esce oggi nei cinema italiani Piccole Donne diretto da Greta Gerwig e, in collaborazione con @librimondadori, parte anche il blog & instagram tour dedicato all’edizione OSCAR DRAGHI [@oscarvault] dei quattro libri di Piccole Donne 💕 ⠀

Questa nuova versione di PICCOLE DONNE diretta da Greta Gerwig è un lungo e prezioso omaggio a Luisa May Alcott.

In un susseguirsi di salti avanti e indietro nel tempo, lo spettatore incontra per la prima volta le sorelle March già grandi, guardandole con nuovi occhi, ma  riscoprendosi ancora una volta fedele amante della loro storia.

Jo (l’eccezionale Saoirse Ronan) rappresenta non solo l’alterego su schermo della Alcott, ma ne ruba anche diversi aneddoti di vita, sapientemente nascosti nella pellicola: l’essere ambidestra, per esempio, o (la citazione che più ho apprezzato) il contratto editoriale del suo romanzo che, a fine film, è il medesimo ottenuto dall’autrice nel 1868 per Piccole Donne e💕 

Il collaudato duo Ronan-Chalamet rende alla perfezione il rapporto fra Jo e Laurie. La loro alchimia trasforma questo legame in qualcosa di davvero magico. 
Curioso, ma al contempo giusto e in linea con le sopracitate analogie alla vita di Luisa May Alcott, il modo in cui viene trattato il personaggio del professor Bhaer (Louis Garrel), legato quasi forzatamente a Jo. Ai tempi della pubblicazione, infatti l’autrice fu costretta a far sposare la sua protagonista sul finale del romanzo o non avrebbero mai stampato la storia.  

Molto interessante la trasformazione di Amy (Florence Pugh), da bambina fastidiosa a donna concreta, matura e intelligente. Le viene affidato uno dei monologhi più belli, dal sapore femminista incredibilmente dolceamaro. Ho trovato però l’attrice troppo grande per fare Amy nelle scene del passato — in teoria dodicenne – forse sarebbe stato meglio sostituirla con un’attrice più piccola, come nel film del 1994.

Ho apprezzato tantissimo le scene di Meg (Emma Watson), mostrata nelle sue molteplici sfaccettature meglio che in altre trasposizioni. Beth (Eliza Scanlen) è un personaggio di grande impatto emotivo, ma ahimè resta decisamente in ombra rispetto alle altre March nel corso del film. 

Meravigliosi tutti i dettagli di regia: dalle tonalità ricorrenti nei costumi di ognuna delle sorelle che si ritrovano poi tutti negli outfit di Marmie, lo scambio di abiti e accessori fra Jo e Laurie, l’impatto cromatico dei due percorsi narrativi (freddo il presente e caldo il passato)… Tutto si unisce per creare un gioiello della cinematografia, una lunga lettera d’amore alla Alcott, la vera eroina di Piccole Donne ❤️ 

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