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Cine-review ∼ Vi parlo degli ultimi film che ho visto!

Buongiorno Lettori!
Il weekend è sempre più vicino – evvivaaa – e potrò ritagliarmi del tempo per preparare moltissime cose per voi. Nelle prossime settimane riuscirò a fare poco o niente, eccetto studiare e ripetere per la sessione autunnale, quindi tocca portarsi avanti sul lavoro!

Oggi, invece di pensare alla follia che mi aspetta da lunedì, voglio condividere delle micro-recensioni sui film che ho recuperato di recente. Fatemi sapere cosa ne pensate 😉

Vi anticipo che scriverò articoli a parte per i Live Action Disney e le pellicole Marvel di quest’anno, quindi non li troverete qui elencati (ma sì, li ho visti tutti e non vedo l’ora di parlarvene) ❤️

Partiamo con i film più recenti di cui voglio parlarvi, tutti rilasciati del 2019. Tre storie totalmente diverse l’una dall’altra: un film biografico sul serial killer Ted Bundy, un drama-YA (di cui è stato scritto anche un omonimo romanzo a cura di Rachel Lippincott) sulla fibrosi cistica e un film super nerd per gli appassionati di pokémon.
Ho trovato Ted Bundy – Fascino criminale davvero interessante, abilmente gestito e ben strutturato: ci lascia conoscere il brutale assassino seriale attraverso gli occhi della sua fidanzata storica Liz che fatica a vederlo come tale e impiega anni a capire quale mostro si celi dietro l’uomo che amava. Una scelta intelligente, che apre il film a tutti quegli spettatori che da scene di forte violenza si sarebbero fatti frenare. 

A un metro da te è stato un film piacevole, ma abbastanza scontato. Totalmente in linea con altri del suo genere, si presenta senza elementi originali, ma tutti facilmente intuibili. Se vi piacciono le storie d’amore giovanili e avete il cuore tenero potrebbe piacervi. 

Al contrario, Detective Pikachu mi ha piacevolmente sorpresa: lo ammetto, non avevo aspettative alte da un film sui pokémon, mentre  alla fine si è rivelato avvincente e di grande intrattenimento, super simpatico 😊 la figura di Pikachu alla quale molto dell’impero Pokémon deve il suo successo in questo film si connota di una patina particolare, quasi… umana 😉 se amavate l’anime da bambini, tanto basta a voler recuperare il film (e se avete visto il primissimo lungometraggio Mewtwo colpisce ancora coglierete sicuramente la citazione nelle scene del laboratorio) 😁


Passiamo adesso a tre titoli degli scorsi anni. Una domenica di circa tre settimane fa mi sono svegliata con la voglia incontenibile di vedere Suspiria di Guadagnino e ho subito recuperato. La storia, nonostante parta a grandi linee dalle medesime premesse dell’originale di Dario Argento, sceglie percorsi totalmente diversi per raccontare un’idea di Donna come archetipo: una figura complessa, forte, che matura e cambia se stessa attraverso il dolore, che lascia cadere ogni barriera per giungere alla sua vera forma. Un film affascinante ed esoterico (nel senso più suggestivo e teatrale del termine). Probabilmente non per tutti, ma da vedere almeno una volta.

The silent man aveva attirato la mia attenzione sin dal rilascio del trailer in lingua inglese. Mi è tornato alla memoria una sera, dopo aver rivisto Tutti gli uomini del Presidente, celebre film sullo scandalo del Watergate, vincitore di quattro premi Oscar nel 1977. Questa nuova pellicola si concentra sulla figura del misterioso informatore “Gola Profonda” , rivelatosi essere Mark Felt. Dopo oltre trent’anni di silenzio dal Watergate, nel 2005 Felt in un intervista ammise di essere lui l’informatore dei giornalisti Woodward e Bernstein, la cui inchiesta sul Washington Post portò alle dimissioni di Nixon. Il film segue la vita di Felt, all’epoca vicedirettore dell’FBI, e le motivazioni che lo spinsero a rivelare a Woodward il marcio dietro l’amministrazione di Nixon. 

Where hands touch è stato fra i più deludenti film che ho visto di recente. Delle premesse ottime e originali scadono ahimè in percorsi narrativi visti e rivisti, tipici di quando a un film drammatico si vuole dare a tutti i costi un finale pseudo-positivo. L’idea di affrontare la Seconda Guerra Mondiale attraverso gli occhi di una ragazza mulatta l’ho trovata ottima: ci si concentra quasi sempre su ebrei deportati nei campi, dimenticando che tante altre minoranze hanno subito il medesimo trattamento. La protagonista, figlia di madre ariana e padre africano, ci permette di indagare un’altra realtà di quel terribile spaccato storico. Tutto questo viene ahimè rovinato dal susseguirsi di banali cliché come la storia d’amore dal destino avverso e tutto ciò che ne consegue. Un vero peccato. 

Qual è l’ultimo film che avete visto? Vi è piaciuto? 

 

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