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REVIEW PARTY ~ La corrente invisibile (Salvino Muscarello)

Ben tornati Lettori ❤️
Anche questa settimana diamo spazio sul blog a un autore italiano: parliamo dell’esordiente self-published Salvino Muscarello e del suo thriller La corrente invisibile.

Nonostante il libro non mi abbia convinta al 100%, sono comunque felice di parlarne con voi. Ringrazio l’agenzia letteraria Saper Scrivere per avermi dato totale carta bianca in merito. È raro trovare professionisti del mestiere che mettono al primo posto correttezza e trasparenza invece del mero marketing. 

Buona lettura! 

La corrente invisibile 

Colpevole o innocente?
Cliente sincero o abile manipolatore?
Chissà, magari entrambi?

Ecco le domande che cominciano a girare vorticose nella mente di Davide Bruno, giovane avvocato messinese, quando il magnate della città Graziano Galvani si presenta all’improvviso nel suo studio, certo che a breve verrà ingiustamente arrestato per l’omicidio della giornalista Virginia de Falco

Davide conosce bene l’uomo che ha davanti: il Re dello Stretto di Messina, ricco uomo d’affari che tutti chiamano Cavalier Galvani, ma che per lui un tempo era “zio Graziano“. Ex cliente e grande amico di suo padre, allontanatosi improvvisamente (e senza mai spiegazioni in merito) dalla loro vita quando Davide era ancora un bambino. 

Nonostante lo stuolo di valenti e feroci avvocati al suo servizio, Galvani sceglie di rivolgersi a Davide. Una scelta che da un lato insospettisce il giovane, ma dall’altro non lo frena da accettare l’incarico.

Così parte una storia fatta di segreti, incomprensioni, verità nascoste e taciute per anni, storie sotterrate in un passato torbido e doloroso. Quello di Davide è un viaggio alla scoperta di una realtà che non conosce, fatta di certezze che fanno tremare l’anima.

Una trama senza dubbio intrigante, ma che viene ahimè penalizzata da uno stile ancora acerbo e (sfortunatamente) non editato. Diversi passaggi della storia si percepiscono quasi come stralci di un dattiloscritto ancora in fase embrionale, bramosi di limature e perfezionamenti.

Le pagine brulicano di sbagliata punteggiatura, spesso inutile e sovrabbondante, qualche “d” eufonica di troppo e, talvolta, errori grammaticali che un lettore esigente come la sottoscritta non perdona. 

La corrente invisibile è una lettura piacevole nel suo complesso. Una storia che incuriosisce grazie il giusto mix di mistero e (ri)scoperta interiore. È un testo con ottime premesse, ma profondamente imperfetto, almeno al momento.

Se rivisto — e soprattutto sapientemente editato — potrebbe raggiungere livelli qualitativi davvero alti!

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