La Lettrice si racconta...

My dear October #17

Caro Ottobre,
La scorsa notte ho fatto un sogno strano. Non un incubo, ma un istante senza senso, di quelli che ti fanno svegliare perché troppo assurdi per essere reali. 

Quando mi capita, sfrutto sempre il silenzio della notte per riflettere sulle storie che vorrei scrivere. La quiete è linfa preziosa per mettere insieme vari frammenti sparsi di idee e percorsi narrativi che ancora non hanno una precisa direzione. È un po’ come navigare senza bussola e col cielo coperto, ma con la certezza nel cuore che prima o poi le cose cambieranno e si troverà una soluzione a tutto. 

Scrivere per me è esattamente come la vita, complicata e coinvolgente. Pianifico, poi qualcosa manda all’aria i miei piani e ricomincio a pianificare. Prendo un pezzetto lì e uno là, ricucio insieme idee e personaggi e poi cerco di capire dove vogliono che li porti. E lì parte la scrittura, quando una strada è stata scelta. Non è detto che resti la stessa, alle storie piace cambiare (così come alle scale di Hogwarts). Ma avere un piano è tutto ciò che mi serve. 

Sto trovando il mio piano, dolce Ottobre.
Finalmente ci sto riuscendo,
Gaia

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