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Recensione ∼ Nevernight – Alba oscura (Jay Kristoff)

Ebbene sì, il momento è arrivato!
Oggi si concludono le recensioni dedicate a Nevernight, trilogia fantasy nata dalla penna dell’australiano Jay Kristoff e pubblicata in Italia da Oscar Mondadori Vault.
Vi auguro buona lettura!

DISCLAIMER

Questa recensione è SPOILER FREE, ma inevitabilmente contiene informazioni sui primi due romanzi della trilogia. Quindi, se non avete ancora recuperato Nevernight – Mai dimenticare e Nevernight – I grandi giochi, vi sconsiglio di proseguire con la lettura di questo articolo!

Alba oscura
Nevernight

LIBRO TERZO DEGLI ACCADIMENTI DI ILLUMINOTTE
#prodottofornitoda Oscar Mondadori Vault

Mia Corvere, gladiatii, schiava fuggiasca e infame assassina, sta scappando. Dopo i grandi giochi di Godsgrave, finiti con il più audace omicidio nella storia della Repubblica itreyana, Mia si ritrova braccata. Potrebbe non uscire viva dalla Città di Ponti e Ossa. Il suo mentore Mercurio è ora nelle mani dei suoi nemici. La sua stessa famiglia la vuole morta. Ma sotto la città, un oscuro segreto è in attesa. La notte sta per scendere sulla Repubblica, forse per l’ultima volta.

524 pagine | €9,99 ebook — €20,00 copertina rigida

“Quando tutto è sangue, il sangue è tutto.”
La verità era che Mia non era diversa. Non era migliore. Non era un eroe, spinto dalla crudeltà e dall’ingiustizia della Repubblica. Era un sicario, mosso da un desiderio di vendetta puro e ardente.

Nessuno di noi è davvero pronto alle pagine di Alba oscura.
Non esiste alcuna certezza di sopravvivere alla folle, diabolica e sconvolgente penna di Jay Kristoff. Ad oggi faccio ancora fatica a ricordare la lettura di questo romanzo senza piangere o sentire il cuore stretto in una morsa.

Darkdawn (titolo originale di Alba Oscura) è tutto ciò che noi lettori potessimo desiderare dalla conclusione degli Accadimenti di Illuminotte e molto, molto di più. 

«Tutti muoiono, prima o poi. Ma pochissimi di noi muoiono per qualcosa. Tu sei la Prescelta, Mia. Questo è giusto. È il tuo destino.»

Riprendiamo la storia esattamente dove l’avevamo interrotta.
Mia ha lasciato la Repubblica di Itreya nel caos, dopo aver ucciso il cardinale Duomo e Julius Scaeva, il  suo vero padre. Ma ahimè quest’ultimo, farabutto furbo come una volpe e marcio dentro fino al midollo, in combutta con la Chiesa Rossa non è mai stato trafitto dal pugnale della giovane Corvere. Vivo e vegeto, Scaeva è sempre a caccia di più potere, così come sua figlia è a caccia di vendetta color cremisi.

La conclusione del secondo libro, I grandi giochi credo abbia sconvolto tutti, lasciandoci con molte più domande che risposte. Ma questa volta l’irriverente narratore (di cui finalmente scopriamo l’identità — ‘bisso e sangue, l’avevo ben inquadrato #soproudofmyself) ci assicura che ogni nodo verrà al pettine e ogni mistero svelato. Una certezza che forse fa più paura che altro, viste le premesse dei due volumi già letti.

«Sono una figlia dell’oscurità tra le stelle» replicò lei. «Sono il pensiero che fa svegliare sudati gli stronzi di questo mondo nell’illuminotte. Sono la vendetta di ogni figlia resa orfana, di ogni madre assassinata, di ogni figlio bastardo.» Mia si sporse in avanti e guardò l’uomo negli occhi. «Sono la guerra che non puoi vincere.»

Quello di Mia è un viaggio dalle mille sfaccettature, che si intensifica in questo ultimo romanzo come mai ci saremmo aspettati. C’è violenza così come c’è amore, c’è vendetta così come c’è famiglia. C’è forza così come c’è paura. C’è determinazione così come c’è fragilità. 

Dalla nascita dell’assassina, abbiamo visto il suo evolversi a gladiatii. Adesso ci aspetta la sua morte da figlia del destino. Un destino dolceamaro che travolgerà Mia, tanto quanto noi.

Tutto è come dovrebbe essere: dall’ambientazione al  sistema magico, che trova in Alba oscura la punta di diamante, dai personaggi (qui al loro massimo splendore, nel bene e nel male) all’intreccio narrativo di cui Kristoff è abile stratega. Questo romanzo tiene il lettore incollato con prepotenza alle sue pagine, lo tiene sveglio fino a tarda notte con gli occhi che fanno male dalla stanchezza pur di scoprire dove vuole portarci.

“Denti della Mannaia”, questa sì che è una trilogia che non si dimentica 🖤 

Qui le recensioni degli gli altri due romanzi

MAI DIMENTICARE

I GRANDI GIOCHI

6 commenti

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